Cosentini in bianco e nero 3. Vol. 2

Riferimento: 9791220500005

Editore: Pellegrini
Autore: Amato Rino
Collana: Fuori collana
In commercio dal: 20 Maggio 2021
Pagine: 374 p., Libro in brossura
EAN: 9791220500005
16,00 €
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Descrizione

«Cos'è una città se non un intreccio di vie e di pensieri, di piazze scosse dallo scalpiccio affrettato del mattino, di marciapiedi nuovi o logorati dal tempo, di voci di venditori ambulanti. È il fruttivendolo di una volta, quello che sorride di fronte alla sua merce, lo strillone di giornali con la sua trombetta, il vetturino con la carrozzella, il meccanico di fronte alla Fiat 500 da riparare, è la culla dei ricordi. Cosenza è questo e qualcosa di più. È l'alba sul duomo, sul castello normanno svevo, sui due fiumi, sui pendolari alla vecchia stazione in sala d'attesa: metafora pirandelliana dell'eterno passaggio, dell'incedere di una storia che lascia indietro tutti, senza dimenticare nessuno. Sì, perché dietro alle foto raccolte da Rino Amato nei due volumi Cosentini in Bianco e Nero 3 - i luoghi, gli uomini e le cose c'è molto di più. Ci sono uomini che grazie a una messa a fuoco, ci fanno rivivere istanti eccezionali e grandi emozioni, ma anche spaccati di vita e momenti fondamentali della storia cittadina di quegli anni. Un libro da sfogliare come un album, oppure, un album da leggere come un libro, per le numerose immagini fotografiche capaci di ascoltare il battito ed il fremito, profondo e nascosto, che rivela la presenza di un cuore e di un'anima della città dove l'autore ha vissuto e vive, della quale è sempre innamorato. Nella sua città ha fermato attimi infiniti di poesia, dialoghi silenziosi di profonda umanità, ricercati con pazienza certosina per esprimere un'unica immagine dentro la quale riconoscersi. Raccontare Cosenza per mezzo delle fotografie ritrovate dopo anni di oblio risulta difficile e nel contempo stimolante, farlo in un momento in cui la città vive un travaglio arduo sotto il punto di vista economico e sociale, è sicuramente un modo per riappropriarsi di un presupposto favorevole, quello della bellezza e della meraviglia...» ( Dalla Prefazione di Michele Greco)