Ragazza dagli occhi color nocciola (La)

Riferimento: 9788833776293

Editore: Passione Scrittore selfpublishing
Autore: Di Credico Paolo
In commercio dal: 08 Agosto 2022
Pagine: 206 p., Libro in brossura
EAN: 9788833776293
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Descrizione

Il termine femminicidio è un neologismo che identifica i casi di omicidio doloso o preterintenzionale in cui una donna viene uccisa per motivi basati sul genere. Esso costituisce dunque un sottoinsieme della totalità dei casi di omicidio aventi un individuo di sesso femminile come vittima. Il significato di tale neologismo è per estensione definito come: Qualsiasi forma di violenza esercitata in maniera sistematica sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuare la subordinazione di genere e di annientare l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico della donna in quanto tale, fino alla schiavitù o alla morte in accordo quindi con la definizione di violenza di genere. In questi termini è oggetto dell'attenzione mediatica e di interventi istituzionali. La prima citazione del termine nella sua accezione moderna, come uccisione di una donna da parte di un uomo per motivi di odio, disprezzo, piacere o senso di possesso delle donne è del 1990, per opera della docente femminista di Studi Culturali Americani Jane Caputi e dalla criminologa Diana E.H. Russell. Successivamente il termine è stato utilizzato dalla stessa Russell nel 1992, nel libro scritto insieme a Jill Radford Femicide The Politics of woman killing. La Russell identificò nel femminicidio una categoria criminologica vera e propria: una violenza estrema da parte dell'uomo contro la donna perché donna, in cui cioè la violenza è l'esito di pratiche misogine. In una ricerca sulle origini del termine la Russell ha rintracciato il primo uso generico della parola femicide (femicidio), con accezione diversa da quella moderna, nel libro The Satirical Review of London at the Commencement of the Nineteenth Century, pubblicato nel 1801 in Inghilterra. In tale volume, il termine veniva usato per indicare la condotta di un uomo che induce una donna a perdere la propria illibatezza, paragonandolo quindi ad un omicida. Nella medesima ricerca è stato riportato l'uso del termine riguardo all'omicidio di una donna in un romanzo di William MacNish del 1827 e quindi in un manuale di diritto inglese del 1848 ad indicare l'uccisione di una donna, senza riferimenti alla violenza di genere. L'antropologa Marcela Lagarde, rappresentante del femminismo latinoamericano e tra le prime teorizzatrici del concetto di femminicidio.