Zaffera del cavaliere (La)

Città di Viterbium, anno del Signore 1200. Nel laboratorio di Giovinazzo, un umile vasaio, un meraviglioso vaso a zaffera implode improvvisamente, rompendosi in mille frammenti. L'incredulo artigiano non riesce a spiegarsi l'accaduto: quel vaso non mostrava alcuna crepa né segno di cedimento. Giovinazzo lo aveva realizzato per un caro amico, il conte Vincent de Vermandois, impegnato in Terra Santa per combattere gli infedeli. Mentre contempla i cocci sparsi sul pavimento, Giovinazzo capisce di non poter rimanere con le mani in mano: quel vaso a pezzi rappresenta il sigillo di un'amicizia insolita e preziosa, un sentimento che va assolutamente onorato. Mentre le mani dell'artigiano lavorano senza sosta per dar vita a una nuova zaffera da donare all'amico, la vita del conte de Vermandois è appesa a un filo. L'autrice ricostruisce con maestria luoghi ed atmosfere medioevali, aggiungendo al dato storico elementi fantastici che impreziosiscono il racconto. Il risultato è un romanzo dove l'amicizia riesce ad abbattere tutte le barriere.