La mia vita tombola

La prima volta che Venturino vide Chiara da lontano e ne restò colpito andavano ancora all'asilo. Diventeranno compagni di classe il primo giorno delle elementari, quando lei scaraventerà sul banco a cui lui è già seduto il proprio zaino con il suo carico di dolore e solitudine. Da quel momento saranno inseparabili, lo yin e lo yang: da un lato Venturino, senza madre, andata via un attimo dopo averlo partorito; dall'altro Chiara Troisi, la figlia di un avvocato, il lato oscuro della luna, senza padre, che l'ha ignorata già da prima che nascesse. Lui povero, cresciuto nei quartieri bassi di Napoli, con un genitore femminiello, orgoglioso di essere, per Venturino, padre e madre, e che lo riempie di amore e valori positivi. Lei ricca, cresciuta in una villa che sembra una reggia, ma con un padre troppo impegnato a fare soldi in maniera illecita e a circondarsi di giovani donne, come pezzi di carne, per accorgersi della propria figlia e della propria moglie. Venturino e Chiara, indispensabili l'uno all'altra come l'acqua alla terra.