La villa Bonaparte a Porto San Giorgio. I disegni di Ireneo Aleandri

Riferimento: 9788879694322

Editore: Andrea Livi Editore
Autore: Fabio Mariano
In commercio dal: 2019
Pagine: 64 p., Libro in brossura
EAN: 9788879694322
18,00 €
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Descrizione

L'occasione del restauro del fondo dei disegni di proprietà della benemerita Società Operaia "Giuseppe Garibaldi" di Porto San Giorgio, sovvenzionato dalla Regione Marche, ha ricollocato sotto i riflettori uno dei segni territoriali più originali dal lascito d ella pur breve ma incisiva dominazione in terra marchigiana. Incisiva soprattutto per le illuminate novità indotte nella sonnolenta gestione amministrativa dello Stato pontificio, riforme che prolungheranno i loro effetti razionalizzanti ben all'interno della Restaurazione; riforme che - vogliamo osservare - furono ampiamente ripagate con le vaste razzie di opere d'arte perpetrate dai francesi sui patrimoni ecclesiastici e patriziali, che presero la via su centinaia di carri verso Milano e Parigi, e solo in parte recuperati. La frequentazione del regale esule Girolamo Bonaparte a Fermo ed al suo Porto ospite del deferente patriziato locale e l'innamoramento della moglie Caterina per le bellezze naturali e paesaggistiche dei luoghi: "...Il paese è un incanto...", determinarono la decisione di edificare qui la sua Ville de Plaisir nelle Marche. Un occasionale monumento, seppur poco vissuto, che venne a rappresentare uno scampolo di vita privata parigina nel Piceno, progettato da un architetto come Ireneo Aleandri che certamente accolse le indicazioni ed i desiderata del napoleonide, producendo un unicum architetto - nico che ben venne ad inserirsi in quell'originale tassello della storia dell'architettura che a suo tempo individuammo e descrivemmo partendo proprio dall'opera dell'architetto settempedano e che definimmo l'Architettura del Purismo nello Stato pontificio. La pubblicazione integrale del fondo grafico, illustrata in una nitida veste editoriale, auspichiamo permetterà una lettura più puntuale del monumento, del suo complesso inserimento fra le preesistenze secolari del luogo, delle scelte costruttive e distributive, del gusto del vivere di un'epoca, aggiungendo un ulteriore tassello alla storia dell'Architettura nelle Marche.