Il montaggio sacrificale delle immagini e il retaggio rituale dell'opera d'arte. Ejzenstejn, Warbug e Bataille

Riferimento: 9788854891616

Editore: Aracne
Autore: Giovanni Festa
Collana: DiArte
In commercio dal: 2017
Pagine: 628 p., Libro in brossura
EAN: 9788854891616
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Descrizione

Che cos'è il montaggio sacrificale delle immagini? Perché troverebbe in Messico (inteso, più che come territorio geografico, come spazio dell'immaginario) un luogo di applicazione privilegiato? Quali sono le relazioni che legano Ejzenstejn, Warburg e Bataille a questo "crocicchio di vie" e quali le "attrazioni" e connessioni dei tre autori fra loro? E perché definiamo sacrificale il particolare tipo di montaggio utilizzato in "¡Que viva México!" e nella prassi cinematografica del primo, in "Mnemosyne" e nel "Rituale del serpente" del secondo, in "Documents" e nei romanzi del terzo? A queste domande risponde il testo, che vuole essere, insieme, un viaggio attraverso un territorio (il Messico azteco e amerindiano) e l'analisi di una pratica operativa (il montaggio inteso come movimento di pensiero e strumento operativo di conoscenza) e termina con la sovraimpressione a "palinsesto" dei tre autori attraverso concetti come pathos, estasi, rituale, linea serpentina, pittogramma, sacrificio. Prefazione di Bruno Roberti.