Storie di gente di Langa

Riferimento: 9788866179597

Editore: Araba Fenice
Autore: Marenco Andreina
In commercio dal: 22 Aprile 2025
Pagine: 176 p., Libro in brossura
EAN: 9788866179597
17,00 €
Quantità
Non disponibile

Descrizione

Andreina Marenco da anni scrive storie di Langa, la terra che vive, che ama, che ricorda. Con i suoi racconti riporta indietro le lancette del tempo, di quando il benessere che oggi viviamo era di là da venire. Ma non era tutta malora. I valori esistevano, i rapporti umani erano veri e non virtuali, le cascine erano il centro di un'esistenza difficile, ma quasi sempre serena. Il lavoro non spaventava, ed a fianco delle famiglie, quasi sempre numerose, fondamentale era la presenza degli animali, veri compagni di vita. Storie di gente di Langa narra di tutto questo, tra la pace delle campagne, gli orrori della guerra, le speranze in un futuro migliore, frutto di lavoro serio ed onesto. Arrivarono alla fiera verso le cinque del mattino e Vigin legò Miclot alle sbarre con gli altri buoi, gli batté una pacca sul collo e andò all'osteria a mangiare un piatto di bollito e bere un bicchiere di dolcetto. Lì incontrò molti amici che come lui erano venuti, chi a comprare e chi a vendere i buoi. Quando si aprirono le contrattazioni Miclot fu venduto fra i primi perché pur essendo vecchio era ben tenuto, con il pelo lucido e curato e si vedeva che non aveva fatto la fame. La sua carne avrebbe dato ancora del buon bollito. Più tardi, dopo le premiazioni, i buoi vennero condotti alla stazione per essere caricati sui carri bestiame. Vigin si avviò anche lui con il suo Miclot e quando arrivarono alla stazione e vide i tucau (conduttori di buoi) con dei grossi bastoni nodosi in mano si ricordò della paura del suo bue. Chiese allora di condurlo personalmente sul vagone. Salì per primo e Miclot salì la rampa dietro di lui senza fare resistenza. Vigin legò la corda alla sbarra, gli batté una pacca sul collo e si allontanò col capo chino. Miclot si girò, emise un leggero muggito, forse un saluto e si rassegnò al suo destino. Vigin non si fermò a parlare con nessuno quel giorno e qualcuno disse di aver visto una lacrima sul suo viso segnato dalla fatica e bruciato dal sole delle Langhe. Vigin ebbe ancora molti buoi, ma nessuno come Miclot.